Ian Tattersall , paleoantropologo, direttore del Dipartimento di Antropologia dell’American Museum of Natural History di New York, sostiene che il processo di ominazione non sia stato lento e progressivo come i darwinisti affermano, ma caratterizzato da discontinuità come elemento di rottura rispetto al passato. Non ci sarebbe stata una continuità evolutiva graduale dai grandi primati al genere homo, infatti nessuna scimmia nel tempo ha mai acquisito la capacità di costruire utensili e di produrre una qualche forma di linguaggio simbolico. Secondo Tattersall, il passaggio da una cultura non simbolica ad una simbolica sarebbe stato piuttosto repentino, basato sull’acquisizione di una qualche nuova capacità neurologica: una mutazione genetica, forse a livello della chimica del cervello, che si combinava con una lunga storia evolutiva favorevole.
Interessante Intervista a Ian Tattersall
http://cultura-nuova.blogspot.it/2012/09/evoluzione-intervista-ian-tattersall.html