Sono un guardiano di greggi.
Il gregge è i miei pensieri.
E i miei pensieri sono tutte sensazioni.
Penso con gli occhi e con gli orecchi
e con il naso e la bocca.
Pensare un fiore è vederlo e odorarlo
e mangiare un frutto è saperne il senso.
Perciò quando in un giorno di calura
sento la tristezza di goderlo tanto,
e mi corico tra l’erba
chiudendo gli occhi accaldati,
sono tutto il mio corpo immerso nella realtà,
so la verità e sono felice.
( F. Pessoa )
C’è una struttura nascosta nelle parti atomiche del linguaggio fatta di gesti e di suoni che danno spessore a parole e frasi, questa struttura è in larga parte responsabile di quella magia che è il linguaggio e permette a suoni e segni di diventare portatori di significato. Al Festival delle Scienze sui linguaggi 2014, che si è svolto all’Auditorium di Roma, Diane Lillo-Martin ha mostrato come le lingue dei segni, nonostante la diversa modalità espressiva, sfruttino i medesimi principi di organizzazione del linguaggio parlato.