Il cambiamento in atto nelle neuroscienze, avvenuto anche con il contributo della filosofia, sconvolge tutta la vecchia impostazione della logopedia dell’afasia , occorrono nuovi approcci metodologici, più al passo con i tempi, in grado di ipotizzare una nuova semeiologia dell’afasia, di individuare dei “parametri qualitatativi” dell’esperienza afasica capaci di prevedere le “possibilità” di recupero della “parola” in quanto “scelta”, di guidarci in un “fare” terapeutico che ci vede coinvolti in prima persona nella “relazione di comunicazione” con i malati, di aiutarci a gestire al meglio la complessità del linguaggio e del vissuto afasico; in sintesi che sappiano darci delle indicazioni sul “chi”, il “come” e il “quando” di una nuova logopedia dell’afasia.